mercoledì 27 luglio 2011

servirà...eccome.
Ho capito che non esiste nessuna speranza di sottoporre testi alle case editrici e lo sapevo già anche se Ponte di Pino non lo ha detto esplicitamente e lo sapevo proprio grazie ad una delle case editrioci controllate da Gems di cui Garzanti fa parte.
Ho inviato un anno fa un mio testo alla casa editrice TEA (la stessa del libro di Ponte di Pino che ho comprato quella sera) e un anno dopo NELLA STESSA DATA (come se il computer fosse programmato per sputare annualmente) ho ricevuto una lettera a me indirizzata, lettera prestampata con il mio nome aggiunto a penna e senza nemmeno il titolo dell'opera presentata. Naturalmente la lettera diceva "Non ci interessa".
Come ultima cosa sentita (poi ce ne siamo andate) al complimento del fatto che il suo libro costa "solo" 10 euro, Ponte di Pino ha risposto che "Però è un testo obbligatorio per chi si iscrive ai master per l'editoria", cioè, il suo libro è acquistato dagli studenti che vogliono accedervi.
Che dire?
Ho fatto bene ad andarmene?

2 commenti:

  1. scustae se il pezzo è spezzato ma queste nuove tecnologie un po' mi sconcertano e mi mi prendono la mano, fanno quello che vogliono.

    RispondiElimina
  2. io penso che avete resistito anche troppo tempo a sentir parlare questo tizio...

    ciao!

    paolap

    RispondiElimina